Compagnie La Désarmante

Nour (Titre provisoire)
(Creazione 2025-2026)
Cosa ci sarà dopo? Cosa penseranno le generazioni future della nostra epoca? Ci saranno generazioni future?
Il mondo cambierà bruscamente o ci sarà un lento scivolamento verso il cambiamento?
Tutti questi interrogativi, e molti altri ancora, alimentano la creazione di Nour (titolo provvisorio). Pensato come una distopia, è la storia raccontata in prima persona di ciò che succede dopo il 2050; l’anno in cui, se raggiungeremo 1,5 gradi di riscaldamento climatico, ci saranno 40.000 morti all’anno in Europa. Non sappiamo esattamente a che data si svolge l’azione, non sappiamo nemmeno se il personaggio sia sano di mente e stia raccontando la realtà o se abbia inventato la sua storia.
Nour significa "luce" in arabo. Per Nour tutto questo è normale, ci racconta la sua storia, con i suoi momenti difficili e quelli di speranza, con tutta la ingenuità di un essere che non ha più nulla da perdere. In maniera molto quotidiana, Nour parla. Racconta con le parole, ma anche con il corpo. Il grande distacco, come lo chiama. Il giorno in cui l’estrema destra ha finalmente preso piede anche in Francia, il giorno in cui Caillou è scomparso.
Alternando una narrazione molto concreta a evocazioni sensibili per mezzo della danza e del circo, lo spettacolo propone di attraversare insieme ciò che permette all’essere umano di continuare a esistere nonostante la scomparsa di tutto ciò che conosce.
Mescolando finzione e realtà, Nour ci invita nella sua bolla di solitudine. Ricollegandosi anche alla tradizione catartica del teatro dal vivo, libera da un peso, offre una parentesi fuori dal tempo, piena di poesia, dolcezza e luce nonostante la dimensione terribile di ciò di cui parla.

